Passione indelebile
Mostra di Li Fangyuan, genio acquerellista cinese
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(i nomi cinesi nel testo sono ordinati all’occidentale: Nome Cognome)
Da sabato 18 a domenica 26 maggio 2024 la mostra di pittura ad acqua ed inchiostro del compianto (vide infra la biografia essenziale) genio acquerellista cinese Li Fangyuan, dal titolo Passione indelebile. Col patrocinio della Città di Desio, nella sontuosa cornice di Villa Tittoni, esposte in quattro sale tematiche più di quaranta opere del grande maestro della Scuola pittorica del Lingnan (area cinese sudoccidentale patria dell’artista).

Occasione imperdibile per il pubblico italiano ed europeo di conoscere l’arte di Li Fangyuan, nonché seconda mostra individuale dedicata nella penisola al maestro, precedentemente ospitato postumo presso gli spazi espositivi della Casa di Dante a Firenze. Anche in quest’occasione, la mostra nasce da una felice collaborazione tra l’Associazione Pedone per l’interscambio culturale (vide infra) ed un’istituzione artistica nostrana – nella fattispecie la Donazione Museale Scalvini di Desio. Un determinante contributo proviene altresì dalla figlia dell’artista, Dott.ssa Li Luyun, che ha messo a disposizione i capolavori del padre in proprio possesso, desiderando fortemente comunicarne il genio in tutto il mondo, a partire dall’Italia.
Vento fiori neve luna
Esplorando l’uso dell’acqua nella pittura cinese, Li Fangyuan perviene ad una personale interpretazione del raffinato immaginario (precipuamente aviario-floreale) della Scuola Lingnan, evolvendolo perfettamente. “La tecnica della collisione acquea – spiega Li Zhiying [1] – consiste nel colpire con acqua il pigmento già steso ma ancora umido, acché il colore si coaguli in un’estremità. Così facendo, all’asciugatura consegue un’impressione di disuniformità livellare veicolante una sensazione visiva turgidamente lucente di mutamento naturale ed armonioso.” (La definizione di “collisione acquea” è del Dott. Stefano Giovannini, PhD, traduttore dal mandarino)
Cotone rosso
Nella sala dei “Volatili” troverete molti galli, amati dal maestro per il loro legame coll’alba, dissipatrice delle tenebre. I galli in Li Fangyuan simboleggiano dunque il trionfo della benefica luce sull’oscurità malefica. Più in generale, nella cultura cinese tradizionale il gallo è simbolo benaugurale, non dissimilmente dall’airone, di cui ammirerete un esemplare. Il maestro Li Fangyuan dipinge galli, aironi ed aquile statici o dinamici, recanti espressioni sagaci, ricchi piumaggi e presenze imponenti, massimamente sicuri e compiaciuti. Per quanto curioso possa apparire a noi occidentali estimatori delle aquile, il rapace non gode in Cina di cospicua popolarità, essendo anzi generalmente additato per le proprie bruttezza e “cattiveria”. Da cinese controcorrente qual era, il maestro Li Fangyuan pone in inatteso risalto cotale pennuto, meravigliando il visitatore con raffigurazioni aquiline d’inedito impatto.
Pioggia
Caratteristica della sala dei “Letterati” (termine che designa intellettuali cinesi dipingenti per diletto) è l’intima unione di calligrafia, pittura e sentimento. Tematicamente la scelta ricade perlopiù su pruno, orchidea, bambù e crisantemo, nonché uccelli, monti e fiumi. Le opere sono poeticamente permeate da significati simbolici. N’è esempio Un amore non corrisposto, il cui tema è “I petali seguono innamorati la corrente, che li trasporta indifferente”, a descrivere come un incontro fortuito generi un amore a prima vista immediatamente morto ma il cui ricordo perduri doloroso.
Note biografiche su Li Fangyuan
Il genio della pittura ad acqua ed inchiostro, ultimo grande esponente della Scuola del Lingnan, maestro Li Fangyuan (1930-2018), che ci ha lasciato più di mille capolavori, nacque nel quartiere di Dinghu della città di Zhaoqing della regione del Guangdong, un ameno contesto pedemontano, da una famiglia agiata consapevole dell’importanza dell’istruzione. Amante fin da piccolo del paesaggio natio, trovava gioia nel riprodurlo pittoricamente.
L’amore per la vita del maestro Li Fangyuan fu parzialmente offuscato, come la luna del capolavoro Una luna fosca dallo studio Xiaofeng (in esposizione al Museo Scalvini a maggio all’interno della Sala della Pittura ad acqua ed inchiostro), dalla revoca nel 1957 del suo titolo di docente da parte delle autorità additantilo come “elemento di destra” (politicamente intesa) e quindi inviso al Partito Comunista Cinese. Erano gli anni immediatamente precedenti alla disastrosa esperienza sociopolitica della Rivoluzione Culturale (1966-76) perpetrata da Mao Zedong e i suoi, il decennio più deprimente della storia della Nuova Cina (quella fondata dallo stesso Grande Timoniere nell’ottobre del 1949), terminato il quale sarebbe finito pure il maoismo. Soltanto nel 1995 il maestro, insieme con quell’altro 98.2% percento di accusati ingiustamente negli anni del delirio rosso, sarà riabilitato ufficialmente, col conferimento del premio alla carriera di pedagogo da parte dell’amministrazione cantonese.
Pini e salici simboleggiano crescita e declino; torrenti serpeggianti e picchi ammonticchiati esprimono il fascino del mutamento. I dipinti, di varie dimensioni, appaiono talora calmi talaltra agitati. Si tratta di opere eccelse, meritevoli della massima attenzione. Pennellate forti ed un’inchiostrazione copiosa creano chiaroscuri tali da far sì che le scene fuoriescano dai dipinti.
Li Fangyuan organizzò quattro mostre pittoriche individuali in totale. Tenne l’ultima nel settembre del 2009, all’età di settantotto anni, presso l’Accademia di Pittura del Guangdong, in uno spazio espositivo di quasi mille metri quadrati. Sebbene fossero esposti solo cento dipinti, i magistrali polittici apparvero talmente grandiosi da riscuotere una pletora di apprezzamenti. Scrisse il Quotidiano di Canton: “Li Fangyuan è radicato nel fertile Lingnan, del quale ha assimilato i costumi. La sua pittura paesaggistica, specialmente con riguardo a fiori di cotone rosso e bambù, è caratterizzata da colori sgargianti e meticolosa composizione…”. Nel 2012, nella raccolta di opere calligrafico-pittoriche realizzata in occasione della celebrazione del centenario della fondazione della biblioteca della città di Zhongshan della regione del Guangdong, una delle opere di Li Fangyuan ritraenti i fiori di cotone rosso fu acquisita dalla biblioteca e usata come sfondo per l’introduzione della raccolta.
Per ulteriori informazioni sull’associazione e le sue attività e/o per proposte di collaborazione, scrivere ad itpedone [at] outlook.com od itpedone [at] gmail.com
Collezionista interessato alle opere di Li Fangyuan?
Per informazioni, scriva all’indirizzo stefanogiovannini87 [at] gmail.com del Dott. Stefano Giovannini, PhD